Laurearsi è un traguardo importante per ogni studente universitario, ma cosa succede dopo aver conseguito il titolo di studio? In molti campi professionali, come ad esempio la psicologia, è richiesta una laurea abilitante. Ma cosa si intende proprio per "laurea abilitante" e qual è il suo vantaggio principale?
La laurea abilitante è un percorso di studi universitari in cui l'esame conclusivo del corso diventa coincidente con l'Esame di Stato. Questo permette una riduzione dei tempi necessari per inserirsi nel mercato del lavoro e facilita l'interazione tra Università, impresa e istituzioni.
Il vantaggio principale della laurea abilitante è che consente ai laureati di esercitare immediatamente la professione dopo aver conseguito il titolo di studio. In pratica, l'esame di Stato viene sostituito da una prova pratica valutativa svolta durante il corso di laurea. Tuttavia, affinché ciò avvenga, sarà necessario completare anche un tirocinio pratico-valutativo interno al percorso.
Questo significa che ottenere il titolo accademico si comporterà contemporaneamente l'ottenimento dell'abilitazione professionale. Questo vantaggio permette agli studenti diplomati in psicologia di entrare rapidamente nel mondo del lavoro senza dover affrontare ulteriori step burocratici o esami post-lauream.
Ma cosa succede se uno studente decide successivamente di cambiare corso dopo essersi già iscritto a un altro programma? La risposta è semplice: assolutamente sì! Gli studenti attualmente iscritti ai Corsi Triennali in Scienze e Tecniche Psicologiche (L-24) o al Corso Magistrale in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni (LM-51) possono richiedere il passaggio ai nuovi ordinamenti previsti dal Decreto Interministeriale 5 luglio 2022 n. 654 entro l'8 luglio 2023.
Ma cosa succede se uno studente ha già conseguito un titolo di laurea L-24 o LM-51? In questo caso, sarà necessario integrare i crediti formativi universitari mancanti relativi al tirocinio pratico-valutativo. Ad esempio, per chi ha ottenuto una laurea triennale in Psicologia (L-24), sarà necessario completare ulteriori 10 crediti formativi universitari oltre ai 120 CFU del percorso magistrale. Per chi invece ha conseguito una laurea magistrale in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni (LM-51), l'università consentirà esclusivamente la possibilità di svolgere un Tirocinio Pratico-Valutativo post-lauream di 750 ore che dovrà essere superato con un giudizio conclusivo positivo per accedere alla Prova Pratica Valutativa abilitante.
Ma come si svolge il Tirocinio Pratico-Valutativo TPV nel nuovo piano di studi della Laurea Magistrale LM51? Il tirocinio prevede lo svolgimento di 750 ore di attività professionalizzanti preferibilmente in un periodo compreso tra i 6 ei 12 mesi. Il tirocinio deve essere svolto in presenza e includere una serie di attività individuali o piccoli gruppi finalizzate all'apprendimento dei metodi, strumenti e procedure fondamentali nella professione dello psicologo. Inoltre, esperienze pratiche, osservazioni, laboratori, simulazioni e redazioni di progetti fanno parte integrante del percorso.
Ma dove è possibile svolgere il tirocinio? Il tirocinio può essere effettuato presso diverse tipologie di enti come aziende sanitarie ospedaliere e aziende sanitarie locali del Servizio Sanitario Nazionale, nonché enti pubblici come Ministeri, Regioni, Province e Comuni che offrono servizi psicologici o strutture correlate. Anche gli enti privati come aziende di consulenza o produzione, associazioni riconosciute legalmente, cooperative sociali e comunità terapeutiche sono opzioni valide per lo svolgimento del tirocinio. Tuttavia uno studio individuale di un libero professionista in psicologia non è considerato idoneo per lo svolgimento del tirocinio.
Infine cosa si intende proprio per Prova Pratica Valutativa PPV? La PPV sarà accessibile solo ai laureati che avranno completato con successo il Tirocinio Pratico-Valutativo ottenendo una valutazione positiva di idoneità. Gli studenti ammessi alla PPV dovranno superare un esame finale comprensivo della prova pratica prima della discussione della tesi di laurea magistrale.
La PPV si baserà sulle attività svolte durante il TPV e sui collegamenti tra teorie/modelli e pratiche professionali nel campo della psicologia lavorativa ed organizzativa. Inoltre, coprirà aspetti di legislazione e deontologia professionale. Il superamento della PPV richiede la dimostrazione delle competenze relative alla capacità di collegare teorie/modelli alla pratica svolta durante il tirocinio, nonché una conoscenza del codice deontologico degli psicologi.
In conclusione, ottenere una laurea abilitante nella psicologia offre numerosi vantaggi ai futuri professionisti. Non solo permette loro di esercitare immediatamente la professione dopo aver conseguito il titolo di studio, ma offre anche la possibilità di acquisire esperienza pratica attraverso un tirocinio valutativo che li prepara al meglio per affrontare le sfide del mondo lavorativo.